Come preparare un file per la stampa CAD: formati, risoluzioni e consigli pratici

Chiunque abbia avuto a che fare con la stampa di elaborati tecnici sa quanto possa essere frustrante arrivare in copisteria o in tipografia e scoprire che qualcosa non va: linee sgranate, scale sbagliate, elementi mancanti. La verità è che la stampa CAD – pensata per disegni tecnici, planimetrie, progetti architettonici o meccanici – richiede una preparazione del file accurata. Non basta “salvare e stampare”: è fondamentale seguire alcuni accorgimenti fin dalla fase di esportazione, pena ritardi, costi aggiuntivi e risultati poco professionali.
Il primo passo, e forse il più importante, è scegliere il formato giusto. I più utilizzati in ambito CAD sono il DWG, il DXF e, in fase di stampa, il PDF in alta risoluzione. DWG è lo standard nativo di AutoCAD, mentre DXF è pensato per una maggiore compatibilità tra software diversi. Il PDF è invece il formato preferito per la stampa, perché garantisce una rappresentazione fedele, bloccando qualsiasi modifica indesiderata e mantenendo intatte le proprietà grafiche. Tuttavia, non tutti i PDF sono uguali: è bene esportare sempre in PDF vettoriale, mai rasterizzato, per evitare la perdita di qualità soprattutto sulle linee sottili.
Un altro aspetto che spesso viene trascurato è l’impostazione corretta della scala. Il file deve essere impaginato con attenzione, rispettando le proporzioni del disegno e il formato di stampa scelto (A4, A3, A1, A0 ecc.). È sempre meglio inserire una barra metrica visibile nel layout per facilitare il controllo delle dimensioni, soprattutto se il file dovrà essere stampato da terzi.
Risoluzione, layers e colori: dettagli che fanno la differenza
Quando si parla di stampa CAD, si tende a pensare che la risoluzione sia un problema da grafici, non da tecnici. Eppure, anche nel mondo del disegno tecnico, la risoluzione incide eccome. Non tanto in termini di DPI come nelle immagini fotografiche, quanto nella qualità delle linee, nella leggibilità del testo e nella nitidezza complessiva. Ecco perché è importante verificare che il PDF venga generato in modalità vettoriale e che non ci siano elementi rasterizzati per errore (come ad esempio immagini di sfondo importate o dettagli grafici incollati da altri software).
Un altro errore comune è trascurare la gestione dei layer. I livelli sono fondamentali non solo per organizzare al meglio il disegno, ma anche per controllare cosa sarà visibile o meno in stampa. Molte volte capita che layer “nascosti” vengano esportati per sbaglio, creando confusione nel file finale. È buona prassi creare un layout di stampa dedicato, con layer selezionati e “puliti” da ogni informazione superflua: niente quote di costruzione, testi di lavoro, linee guida o annotazioni non destinate al cliente finale.
Il discorso vale anche per i colori, che nel mondo CAD non hanno una funzione estetica ma funzionale. Ogni colore può essere associato a uno spessore di linea (tramite i cosiddetti file .CTB o .STB), per cui è essenziale verificare che la tabella di stampa associata al disegno rispecchi davvero ciò che si vuole ottenere su carta. Una linea rossa da 0.30 mm potrebbe diventare nera da 0.10 mm se il file .CTB usato non è quello previsto. Se si lavora in ambito architettonico o ingegneristico, la coerenza visiva è fondamentale per leggere un progetto in modo corretto e immediato.
Consigli pratici prima di inviare il file in stampa
Una volta finito il disegno, non correre subito a inviarlo. Fermati. Rivedilo con occhi freschi. Uno dei consigli più preziosi è fare una verifica incrociata: apri il PDF su un altro computer, o ancora meglio, stampalo in scala ridotta su un foglio A4. Potresti accorgerti di testi troppo piccoli, linee sovrapposte, simboli non allineati. Meglio scoprirlo a casa che in coda in tipografia.
Un altro passaggio utile è includere una legenda con simboli, scale, colori e ogni altra informazione utile per chi riceverà il file. Non dare per scontato che chi stampa conosca il tuo progetto: più il file è chiaro, meno rischi ci sono di errori. Se lavori con un service esterno, è buona norma inviare insieme al file PDF anche una breve nota tecnica con specifiche di stampa: dimensione del foglio, orientamento, scala, eventuali margini da rispettare.
Infine, per file particolarmente complessi, valuta la possibilità di zippare tutto in una cartella che includa: il file PDF finale, eventuali file .CTB, e magari anche un DWG di riferimento. Alcuni stampatori professionali accettano anche file DWG, ma è sempre meglio chiedere in anticipo per evitare incomprensioni.